È stata un’esperienza molto arricchente, sotto il punto di vista culturale ma anche umano, la 4^ gita del Gruppo Trekking di Auser Cuneo e vallate.

Mercoledì 8 ottobre abbiamo visitato la borgata di Torrette, frazione di Casteldelfino in Valle Varaita. Ci ha guidati Alfredo Philip , guida naturalistica residente quasi tutto l’anno a Torrette, dove gestisce un Bed & Breakfast. Dalle sue spiegazioni, con molti rimandi storici al Delfinato, antica provincia francese che si estendeva sino a Torrette e confinava con il marchesato di Saluzzo, si sono appresi eventi, alcuni curiosi ed altri drammatici, di questa terra occitana. Uno su tutti la battaglia sul Colle della Battagliola (che si vede benissimo dalle case della borgata), avvenuta il 19 luglio 1744, in cui vi furono migliaia di morti e consentì l’entrata delle truppe franco-spagnole in terra sabauda sino a Cuneo, per l’ennesimo assedio. Si racconta che, causa il grande numero di morti, i torrenti fossero rossi di sangue. A Torrette fu deviato un corso d’acqua per evitare epidemie, visti i numerosi soldati seppelliti. Si è visitata l’antica scuola, un angusto locale rimasto com’era in passato. Alfredo ha lungamente descritto le veglie che si facevano anticamente nelle stalle, costruite in uno stile architettonico particolare, con un pilastro circolare (tipico dell’architettura montana) posizionato al centro. Alcune case, di grandi dimensioni (sino a raggiungere gli undici metri), hanno la caratteristica di avere piani inclinati per giungere agli ultimi piani. La borgata, che adesso conta poche decine di residenti, viveva realmente il senso di comunità. Si accantonavano invidie, conflitti ed anche contenziosi legali in occasione di grandi lavori per la borgata o anche quando si doveva spalare la neve per mantenere le strade il più possibile pulite. Una caratteristica di Torrette, che sottolinea quanto sia dura la vita in montagna, sono i quaranta giorni invernali in cui non si vede il sole. Il freddo della stagione ha buon gioco, perciò, perché il gelo rimanga a lungo rendendo difficile camminare sulle stradine impervie che si snodano fra le abitazioni.
Finita la visita ci si è fermati, per il pranzo al sacco, nel Centro culturale “Torrette” messo gentilmente a disposizione dal Comune di Casteldelfino. In pomeriggio la visita è continuata nella borgata Chiesa del Comune di Bellino.